lunedì 27 ottobre 2008

Il passaggio dalla guerra psicologica alle minacce di morte era più che naturale quando, seppure molto provata, le ho detto che il mio ex marito aveva fatto di peggio per cui potevo reggere il tutto tranquillamente.
Come tutti i generali che si rispettino aveva bisogno di una strategia e di valide tattiche di attacco, dal momento che soffre di manie di grandezza la prof. Panariti ha deciso di anticiparmi il giorno del giudizio universale e punirmi seguendo le regole del contrappasso, e poiché lei era stata offesa da una amica ha deciso di usare i miei “amici”[1] per attaccarmi e generare allo stesso tempo il vuoto intorno a me e a mio figlio.
Quando Anna Fasiolo e la “signorina” Zanon non sono state più sufficienti e/o esaurienti, la prof. ha ingaggiato il dott. Roberto Gaboardi il mio più caro compagno di studi e attualmente iscritto al primo anno fuori corso della laurea specialistica in Economia del turismo e dell’ambiente. È stato senz’altro uno scambio equo: piano di studi ad hoc per uno che sostiene “questa è l’unica facoltà dove accettano di tutto, Gallenti dice che vanno bene tutti…, in qualsiasi altro ateneo avrei dovuto rifare chissà quanti esami…”
Ora passiamo invece ad uno dei tanti esempi di servilismo dei cosiddetti professori, in realtà degli assistenti mal pagati, sfruttati e purtroppo costretti ad esguire gli ORDINI del SUPERIORE.[2]
La prof[3]. Rotaris chiede a tutti i frequentanti del corso di Economia del turismo di inviarLe il lavoro di elaborazione e registrazione dei dati sul foglio excel affinché possa visionarlo e correggerlo.
La sottoscritta riesce a completare il tutto restando seduta davanti al computer della facoltà per tutto il pomeriggio, non avendo la possibilità di masterizzare o salvare il lavoro in altro modo decido di inviarlo alla prof. Rotaris, che gentilmente lo cestina!
Il risultato di giorni di lavoro distrutto in un attimo; il giorno dopo lei ha l’ardire di arrivare infuriata perché qualcuno le ha INTASATO la casella di posta elettronica (io)! Le chiedo cortesemente se ha salvato una copia del lavoro prima di distruggerlo, “NO” sentenzia vittoriosa con un mezzo sorriso “si sieda e lo rifaccia!”
Bianca in volto Le chiedo se sta scherzando e se si rende conto della mole di lavoro che ha appena distrutto, “si prenda un caffè e si rimetta a lavoro!” Le faccio notare che data la tensione rischio un ictus, “si prenda una camomilla”…
C’era poi, un professore di nome Moreno che stupito e quasi esterrefatto dalla velocità con cui “divoravo” i testi da lui consigliati ha iniziato a stimarmi e ad apprezzarmi e a farmi sentire quasi una sua “pari”, finché qualcuno non gli ha intimato di essere tanto scortese da risultare un po’ più che offensivo. Senza motivo alcuno, chi il giorno prima mi sorrideva e si congratulava, all’improvviso diventava il più crudele denigratore!
Vorrei rassicurare il prof. Moreno: ho compreso (??!), o almeno credo, sono certa che ciò che ha fatto gli è costato (…?…), qualcuno direbbe: si DEVE SOPRAVVIVERE!!!
Non credo sia la stessa motivazione che darebbe la prof. Monte che ha semplicemente dovuto dare un aiutino a chi seguiva il suo corso di statistica da oltre 5 anni senza capirci nulla; così, grazie ai lavoretti sporchi in casa di Marilena Favale, Sara Schifano[4] al terzo o forse quarto anno fuori corso finalmente segue … con profitto!!!
Ma perché coinvolgere tante persone ci si potrebbe chiedere …, mio fratello, che è un uomo normale, ritiene che se un prof. ti volesse distruggere gli basterebbe non farti superare l’esame: POVERO uomo NORMALE!!! Il piano escogitato con tanta perfidia doveva rendere chiaro alla vittima chi fosse il suo carnefice, che però, allo stesso tempo, doveva risultare agli occhi di tutti estraneo ad ogni vicenda.
(Quando ho invocato l’intercessione di mio zio[5] al fine di chiarire la situazione lui mi ha così rassicurata: “Marilena la Prof. Panariti mi ha assicurato di non essere l’unica ci sono anche altri professori che non ti vogliono più a Gorizia!”. Io non gli ho creduto perché ritenevo, a ragione, che non avessero nessun motivo per odiarmi tanto.
DELICATEZZA (ovvero ogni occasione è buona per umiliare): la prof. Panariti mi dice che il marito è in partenza per la Cina, dal momento che il mio “quasi ex” marito vive a Shangai dove ha aperto un ristorante Le lascio il numero di telefono. Qualche settimana dopo, quando è sicura di avere un auditorio abbastanza consistente mi fulmina: “Mi sa che suo marito è proprio alla frutta! Voleva vendere a mio marito un’azienda…”
Che la prof. Non provenisse da ambienti alti lo avevo intuito da tempo, ma che il suo linguaggio fosse forbito quanto quello di un pesci…
Avevo, inoltre, intuito (forse da come mi osservava dalla testa ai PIEDI?!!!), che la signora soffriva di un certo senso di inferiorità, ma non avevo previsto che questo si sarebbe evoluto in invidia e desiderio di vendetta… fino a minacciare di morte me e i miei figli.
Il ruolo del prof. Fasana: terrorizzarmi e minacciarmi.
Quando ero a Gorizia, Edi Zagar ( il portiere di palazzo de Bassa e carissimo amico del prof. Fasana) mi comunica che qualcuno potrebbe introdurre “roba nella mia casa” e l’accusa sarebbe di spaccio!
Siamo appena a metà marzo, supplico il mio carissimo amico Elia Cusimano di intercedere per me e di avere pietà almeno per mio figlio che a soli undici anni di traumi ne ha subiti anche troppi. Gli chiedo se può finire almeno l’anno scolastico…, No, non hanno nessuna pietà, Elia preoccupato, scuro in volto mi dice: “Marilena torna a casa dai tuoi, forse loro potranno aiutarti”.
Sono spaventata, durante la notte chiamo i miei che sono all’oscuro di tutto, il giorno dopo arriva mio fratello che vive a Milano, ci porta via.
Contatto il prof. Fasana e gli chiedo un colloquio, accetta di venire a casa di mio fratello.
Con savoir faire, amichevolmente, mi consiglia di lasciare Gorizia per sempre, gli chiedo informazioni sul Prof. Mauro Luciano … “Non so” dice furbescamente, “potrebbe essere originario di Bergamo, sai dove le sette sataniche …ricordi di quei bambini… ATTENTA!
Sono convinto che sia un mafioso di non poco conto è riuscito persino ad avere dei corsi al SID!!”
Prima di andar via mi invita ad andare il giorno seguente, domenica 18 marzo alla messa in inglese alla Madonna del Carmine assicurandomi di potermi fornire tutte le informazioni di cui ho bisogno.
INGENUAMENTE il giorno seguente mi reco in chiesa accompagnata da mio figlio William, il carissimo Fasana aveva organizzato una vera partita di caccia, peccato che io fossi la preda! Già davanti la porta della chiesa c’è un mendicante rumeno che mi predice tutto il male di questo mondo … in chiesa sono colta da attacchi di panico che continueranno man mano che Fasana mi trascina per Brera, dove a mendicanti rumeni, tossici e… si alternano parrocchiani suoi amici che mi consigliano di essere più generosa verso chi tende la mano chiedendo denaro.

Tornata a casa non riesco ad accettare che la mia vita e quella di mio figlio vengano distrutte per il capriccio di due professori paranoici. Chiedo a mia madre e a mio zio, Paolo Favale, di intercedere per me, io sono stata dalla prof. Panariti a chiedere scusa per ciò che non ho fatto e per ciò che poteva aver ferito il suo amor proprio, ma non era servito a nulla! Chiedo solo di poter completare i miei studi e di essere lasciata in pace, mio zio dice che la prof. accetta ma una volta a Gorizia devo tenermi lontana e sapere che in facoltà non ho AMICI. Arrivo a Trieste con l’intercity notte Lecce -Trieste delle 21.36 alle ore 9.00 incontro mio fratello che arriva da Milano per farmi “compagnia”; alle 12.00 l’esame di Geografia con il prof. Borruso è superato con successo, mio fratello deve ripartire ma insiste che io pernotti a Trieste e non a Gorizia dove il giorno 2 luglio ho l’esame di informatica con Walcher. Convitti e pensioni sono pieni, convinco mio fratello che è molto più funzionale oltre che pratico (ed economico!!!) tornare a Gorizia dove vi sono tanti convitti gestiti da suore vicino l’università, sarò al sicuro!!! Pernotto presso il convitto delle suore di Viale XX Settembre. La madre superiora mi conforta e mi invita a restare per tutto l’anno, non solo mi propone un prezzo particolare ma mi assicura che, in deroga al ferreo regolamento di rientro per le ore 22.00, può concedermi dei permessi speciali e… Mi fa visitare le parti comuni esaltando i pregi della struttura e delle ospiti …
Il giorno dopo vado in facoltà chiedo le chiavi dell’aula Gis dove conto di poter lavorare indisturbata sul mio progetto preparato per l’esame. Resto lì tutto il giorno fino alla chiusura. Tornata in convitto chiedo alla madre superiora di usufruire di uno dei computer e Le chiedo il permesso di lasciare copie dei miei lavori sul desktop: si tratta di una precauzione che prendo sempre ormai!!! Tranquilla mi dice fai pure, anche perché il convitto è vuoto non c’è più nessuno siamo solo in 4!!!
Il mattino seguente mi reco in facoltà ove mi raggiunge mio fratello che chiede di assistere all’esame, torniamo in convitto dove le sorprese saranno più di una!!!
Mi siedo al computer per eliminare ogni traccia del mio lavoro, l’esame è superato registrato: tutto in regola!!! [6]
Peccato che qualcuno si sia disturbato di eliminare tutto prima che io arrivassi!!! Decido di mandare una mail alla prof. Murer, che da mesi, stranamente, non risponde alle mie richieste di materiale per l’esame di lingua francese (nonostante gli accordi preventivi); arriva la madre superiora: “tu cosa ci fai ancora qui?” “Liberami subito la stanza ho gente che aspetta!”
Non credo di aver sentito bene, (ma non c’erano 200 stanze vuote?) accenno un mezzo sorriso “mi informo per il prossimo anno” Le dico in tono sommesso “guardavo il programma del corso di laurea…”.
LEI: “Non qui, hai capito?, Non qui”.
[1] Ovviamente amici non lo sono per ciò che hanno fatto, ma soprattutto perché io, che nell’amicizia credo profondamente, ci impiego di solito almeno due lustri prima di definire qualcuno AMICO, e questo credo mi abbia salvato dalla disperazione più totale.
[2] In realtà non c’è limite di età, vedi per esempio la Prof: Bressan ; anche lei, nonostante la veneranda età DEVE UBBIDIRE, ESSERE SERVILE E RISPETTOSA, e se per ERRORE sbaglia e si concede un apprezzamento del tipo”Chi la Panariti? Ma se ha scritto solo un libro!” Questa Le è costato il posto di lavoro e non so cos’altro! (che non sia stata ricattata e non sia divenuta addirittura il braccio operativo!? Più spietato e servile?)
[3] Sarebbe forse più appropriato chiamarla cheerleader, vista la giovane età e i poster del fidanzato che gioca a calcio con cui si presenta a lezione!
[4] Guarda caso la stessa che nei primi anni di Università frequentava la casa della Prof., le faceva da baby sitter, da donna delle pulizie … (come è piccolo il mondo!).
[5] Paolo Favale padre di quella Cinzia Favale di cui avevo parlato alla prof. Panariti pochi giorni prima della mia fuga da Gorizia, implorando il suo perdono le ho chiesto scusa se in qualche modo potevo averle mancato di rispetto, seppur del tutto involontariamente. L’ho praticamente supplicata ancora una volta le ho raccontato di ciò che accade nelle buone famiglie del sud, dove le donne tradite vengono curate in quanto “visionarie” , per difendere l’onore delle squald…, per ricompattare famiglie senza amore e senza senso.
[6] In realtà scoprirò solo dopo molti mesi che qualcuno ha dimenticato di inviare lo statino in segreteria per cui… etc. etc.. Giusto per sottolineare: “tu qui non sei la benvenuta” come cortesemente mi diceva il prof. Borruso chiedendomi il perché di tanta insistenza …
19/12/2007
Non appena tornata a casa, consapevole che la prof. non mi avrebbe mai consentito di completare gli studi, ho deciso di cercare un imprenditore illuminato o comunque un’azienda interessata al mio progetto. Dal momento che vivo a soli 3 chilometri dal complesso NOVA Yardinia ho pensato bene di recarmi in primis al Felifonte (il parco acquatico con percorsi didattici del polo turistico), qui vengo edotta sugli ultimi sviluppi e presentata al nuovo vice-direttore Pino delle Rose. Apparentemente cordiale ed interessato, gli illustro il progetto ed in particolare alcuni percorsi che ritengo particolarmente validi non solo dal punto di vista educativo ma anche da quello economico, tra questi quello dedicato alla salvaguardia dell’ambiente ed in particolare quello sull’alluminio quale materiale da me particolarmente apprezzato per l’imballaggio, a questo punto il sig. delle Rose sentenzia “c’era da aspettarselo da una che beve tanta coca-cola!”[1]. Mi chiede di lasciargli il materiale, poi mi licenzia dicendomi che preferisce non avere rapporti con chi parla male dei professori! Ho paura, continua a perseguitarmi anche ora che sono lontana dal Friuli, mi è impossibile costruire un futuro per me e i miei figli. La tecnica è sempre la stessa, mi fa rubare le chiavi di casa ne fa delle copie e poi manda i suoi aguzzini a spiare, perquisire, rubare, vuole che io sappia che sono stati in casa, sa da racconti fatti da me stessa a “colleghi” curiosi che ho già vissuto situazioni simili[2] e che la consapevolezza di terzi in casa che toccano le mie cose mi crea particolare disagio. In quel di Gorizia mi ha fatto rubare le chiavi di casa dal meccanico (il “carissimo” Giacomo) del negozio di biciclette sotto il mio appartamento “CUK”[3], dopo il lavoro mi dava una mano con il trasloco e con la manutenzione e riparazione di tutto l’arredo: insomma era diventato “di casa”! Un motivo in più per non denunciarlo, anche perché la signora Kersevani mia vicina e carissima amica mi ha scongiurato : “Non lo faccia è solo un pover uomo!”
La sig.ra Kersevani (la stessa che qualche mese prima mi diceva: “più la conosco e più le voglio bene!”) alcuni giorni prima della mia fuga ha regalato a mio figlio William un libro: “Don Chisciotte contro i mulini a vento”.
Il dott. Calderone (psichiatra), il dott. Rubino (il mio medico di famiglia) e ogni altro medico (convocati dalla mia famiglia in quanto amici o validi professionisti (?)) mi hanno in fine licenziata dicendomi: “lasci perdere o farà la fine di Don Chisciotte contro i mulini a vento!”
Le Minacce:
Non fare denunce o tu e i tuoi figli non troverete mai lavoro, diffonderò la voce che siete dei ladri.
Ho fatto buon viso (ho sorriso!) a cattivo gioco, Lei: Morirai ridendo.
Non siamo riusciti a mandarti in galera ti manderemo in una clinica psichiatrica!
Ti faremo togliere l’affido dei figli!
Dopo aver rubato[4] tutto il materiale inerente musei e science center raccolto in anni di ricerca sul campo ed indispensabile per il MIO progetto: “Signora Favale lei non ha alcun brevetto se prova a denunciare qualcuno dimostreranno che è lei ad essersi appropriata di materiale altrui” (Parola di Walcher!)
Le CALUNNIE del Prof. Fasana:
sua figlia frequenta brutte compagnie è in un brutto giro, signora non la faccia più tornare a Gorizia.
Ottenendo così un doppio risultato: terrorizza mia madre e si procura degli alleati.

I FATTI IV

Un colpo da maestro:
Sapeva che per vincere doveva attaccarmi lì dove ero più vulnerabile, non ha esitato ed ha giocato la sua ultima carta!
Non so come, (forse leggendo la mia posta elettronica?!!!), ma la prof. Panariti ha scoperto che mi stavo innamorando di uno dei miei insegnanti, una persona ben in vista di cui si sente spesso parlare … (in facoltà! Ragion per cui, ripensandoci, non so quanto fosse spon di).
Un giorno ero nell’ufficio della prof. Panariti lei mi guarda negli occhi e proferisce: se vuole un professore DEVE PRIMA PASSARE SOTTO le donne della facoltà, io sorrido e penso (questa è proprio “matta da legare”; ero terrorizzata ho deciso di far buon viso a cattivo gioco, ho tentato in tutti i modi di compiacerla e di farle capire che non vi era nessuna ostilità aperta nei suoi confronti.
All’improvviso alcune sue colleghe hanno iniziato ad esaltare le doti dell’eccelso prof…
Ogni lezione è diventata un tormento …
Il tormento era raddoppiato dal fatto che l’immagine pubblica, quella di cui mi ero invaghita, (una persona rigorosa dai saldi principi morali, autorevole ma soprattutto dotato di una sensibilità unica, quella propria degli animi più nobili, insomma un “giocatore” delle perle di vetro), spesso non coincideva con quella privata di cui sentivo parlare nei corridoi della facoltà (un ragazzone secondo la sig. Fasiolo, un habituè di discoteche ed enoteche…, stando ai racconti del giorno dopo degli studenti).
La prof., intanto, non perdeva occasione di menzionare il fatidico nome fino al giorno in cui mi chiede “ma lei non viene a Berlino? Quest’anno viene anche …
L’invito sempre più insistente è diventato il mio nuovo tormento, il prof. Paolo Iancis ha tentato di dissuadermi “non ci vada o saranno scintille”[5]; d’altro canto la sig. Fasiolo aveva tanto amorevolmente sentenziato: “se la Panariti ti ha invitata vai tranquilla lascialo perdere e poi non devi pagare nulla c’è una nuova legge…!
Vista la mia reticenza la prof. a lezione invita le ragazze a portarsi un abito da sera perché, questa volta si andrà a vedere Brecht! Peccato che l’unica tragicommedia che ho visto a Berlino era la “Panariti-Bressan” che ci fanno gelare mentre loro in un negozio di ottica si scelgono gli occhiali! (Ma non eravamo andati lì per i musei e … Mah?!). Lui che era fuori con noi ci ha tenuto su il morale: “anche l’occhio vuole la sua parte!”

[1] Questa informazione poteva venirgli solo da chi si era introdotto nel mio appartamento di Gorizia. L’ultimo mese approfittando delle offerte del LIDL avevo fatto scorte di bevande gusto cola.
[2] Al ritorno dalla pausa natalizia, nel gennaio 2007 ho incontrato Stefano Piccinno, amico intimo di un certo Francesco Perrone e particolarmente gentile nei miei confronti (voleva a tutti i costi aiutarmi!!!), dice di essere stato in Spagna dove gli hanno rubato tutto ma ha dell’ottimo materiale per me per l’esame di geografia. Sinceramente non capisco tutta questa premura e, comunque, per tirargli su il morale, gli dico che i furti sono parte del vissuto quotidiano ormai, e che, io stessa, ne ho subiti diversi. Gli ho narrato dell’orrore che provai quando scoprii di essere stata vittima per mesi di qualcuno che, puntualmente ogni notte, furtivamente si introduceva nella nostra abitazione, portando via ciò che non destava tanto sospetto (dallo yogurt in frigo alla videocamera che usi solo in vacanza!), ma che piuttosto portava tutti noi a dubitare della nostra stessa memoria e/o della lealtà dei familiari conviventi. Si trattava di un furbetto sieropositivo con più di mille denunce a carico; arrestato per l’omicidio di una anziana signora troppo coraggiosa e difeso dall’ormai famoso avvocato Errico che lo ha reso celebre sulle emittenti rai prima che morisse per AIDS.
Avevo raccontato a Stefano l’orrore e il terrore che ho provato quando abbiamo capito che l’autore dei furti era lui, io ero in attesa del mio primogenito e il pensiero che quel furfante avesse bevuto, mangiato, toccato tutto ciò che mi circondava mi portava a disinfettare tutto con candeggina pura!
[3] Strano che il mio fedele tuttofare abbia deciso di tradirmi solo dopo che il dottor Roberto Gaboardi era venuto a conoscenza della sua esistenza e del suo ruolo!
[4] Hanno rubato tutte le copie che avevo disseminato tra la casa paterna, quella coniugale e quella di Gorizia; delle centinaia di slides raccolte non vi è più traccia.
[5] Altro che scintille, una serie infinita di offese e giochi puerili ma sempre all’insegna della volgarità, che allora pensavo fosse una prerogativa della Bressan (suo portavoce oltre che braccio esecutivo) e che solo oggi comprendo essere una peculiarità propria della Prof. Panariti.
Mi chiamo Marilena Favale, sono nata in quel di Palagiano il 12/06/1967, sono mamma di due splendidi fanciulli e nutro una passione profonda per le arti e per le scienze. Passione che mi ha portato ad abbandonare l’insegnamento della lingua inglese e a dedicarmi allo studio degli science centers e dei parchi divertimento al fine di creare quei luoghi della scienza (i miei “parchi didattici multidisciplinari”) dove i principi dell’edutainment trovano la loro completa e concreta realizzazione.
Al fine di sistematizzare il frutto delle mie ricerche e dare al tutto una veste più ufficiale e credibile, ma al tempo stesso allettante per gli imprenditori (non dimentichiamoci che in Italia l’intervento pubblico in termini economici resta un delirio utopico …) che, necessariamente, dovevano essere coinvolti nella costruzione dei fatidici percorsi didattici, ho ritenuto opportuno iscrivermi al CdL in Economia e Gestione dei Servizi Turistici attivo nella cittadina di Gorizia. (Sono riuscita a laurearmi NONOSTANTE TUTTO il 13 dicembre scorso con la lode del presidente che purtroppo non ho ancora ringraziato per l’interesse mostrato e la suprema cordialità.
Chi scrive è una persona disperata in cerca di aiuto, che teme per la sua vita e quella dei suoi cari. Gli anni trascorsi a Gorizia sono serviti a comprendere, a proprie spese, che quello che dovrebbe essere il tempio della cultura altro non è se non un microcosmo rappresentativo di tutti i tipi umani; mi illudevo di essere circondata da uomini resi eccelsi dal sapere, mi sono fidata ed ho abbassato tutte le mie difese.
Oggi, dopo una guerra psicologica spietata e intimidazioni che vanno dalla casa satura di gas, ai chiodi nei pneumatici, dal FURTO di futilità (il folder del Center Pompidour con i colori di “Renzo Piano” che tanto piaceva alla Prof. Panariti da chiedermelo in regalo!), al furto con scasso … ho deciso di abbandonare gli studi e seguire il consiglio del carissimo Prof. Enrico Fasana che alla notizia della mia FUGA da Gorizia ha così sentenziato : «Brava, ti sei messa in salvo, la tua vita e quella di tuo figlio erano in pericolo, non tornare mai più a Gorizia!»
Sono al momento iscritta al secondo anno del CdL specialistica in Economia del Turismo e dell’ambiente, ostinazione la mia intesa più a mostrare la bontà delle mie intenzioni che non, come qualcuno crede, una attestazione di potere. Ho chiesto, implorato di poter sostenere gli esami pur non frequentando … il risultato è che oggi non sono più al sicuro neppure nella mia terra …
Non sono calunnie, negli ultimi mesi mi sono dedicata alla raccolta di prove e testimonianze; io chiedo solo di essere lasciata in pace, di poter vivere con i miei figlioli e se possibile realizzare i miei sogni didattici; non sono mossa da spirito di vendetta e/o rivincita non desidero neppure che giustizia sia fatta perché confido nel Buon Dio, nostro Padre e giudice infallibile oltre che misericordioso.

I FATTI

Anno Accademico 2004/05 il Prof. Tracogna richiede a completamento del corso, quale parte integrante dell’esame orale ed ai fini della valutazione finale un’analisi aziendale.
Dopo numerosi e vani tentativi (difficilmente un’azienda permette ad un estraneo di visionare i propri conti economici, bilanci e quant’altro necessario all’uopo!), mi presento dal Conte Filippo Formentini che, con mio grande stupore, accetta! Non solo, il Conte mostra una gran disponibilità, per cui fissiamo una serie di incontri in cui pian, piano vengo erudita sulla storia di una famiglia che diventa azienda, e al tempo stesso conosco la famiglia attuale: la contessa, una donna dolcissima e schiva, due splendidi fanciulli che mi ricordavano tanto i miei con i loro occhi cerulei e i capelli biondi. In una delle nostre interviste il Conte mi confida che il suo unico cruccio è la poca propensione allo studio dei suoi figlioli; la sottoscritta, nel goffo tentativo di rassicurarlo, pensando che i propri figli non siano un esempio sufficientemente valido fa ricorso a quello che la carissima Prof. Panariti le aveva confidato pochi giorni prima, “stia pur tranquillo son ragazzi, persino la Prof. Panariti ha lo stesso problema con le sue figliole!”
Qualche giorno dopo nell’ufficio dei tutors la sig. Anna Fasiolo, bianca in volto, tuona: “Ma come diavolo ti è venuto in mente non sai che il Conte è di destra e la Prof. Panariti è di sinistra? Non sai che il Conte padre è stato il più acerrimo nemico della prof. …?”. “Ho sempre detto a Loredana di NON RACCONTARE i suoi affari personali!”.
Io, che ritengo che gli uomini di scienza siano al di sopra delle miserie umane, penso che vaneggi, la lascio CONVINTA di poter CONTINUARE LA MIA VITA di sempre. Illusione che ho conservato nonostante gli inviti a lasciare la città, i pedinamenti, le azioni di boicottaggio…, anche perché, l’episodio, a mio parere, irrilevante e privo di qualsivoglia malefica premeditazione, non meritava alcuno spreco di energie, DA AMBO I FRONTI!
Sono sola ad affrontare una triplice guerra, per assicurare il sostentamento ai miei meravigliosi figlioli, per convincere amministrazione e imprenditori della bontà, fattibilità e remuneratività dei miei parchi, ma, soprattutto, CONTRO LE CALUNNIE DIFFUSE da chi invece di preoccuparsi di preparare delle buone lezioni per i propri studenti[1] preferisce escogitare strategie di DISTRUZIONE.
Calunnie che non solo distruggono la reputazione e l’immagine di chi invece lotta per COSTRUIRE, ma circuiscono e plagiano chi, purtroppo, come i miei genitori non ha la capacità di vedere oltre.
Non mi aspetto una risposta né alcun tipo di aiuto, anche se, devo ammetterlo, ne avrei un gran bisogno (come mi disse il Dott. Antonio Patrono dell’ERDISU: “lei qui non ha amici!!!”), sono stanca di lottare e sprecare le mie energie solo per sopravvivere, mentre potrei dedicarmi a qualcosa di più costruttivo per tutti noi!


N.B.:
Aver usato per la sua squallida vendetta i suoi stessi studenti, o aver giocato con i sentimenti sinceri di chi, ingenuamente, continua a credere che le PERSONE siano esseri meravigliosi in quanto tali, la rende meschina e spregevole, paradosso dei paradossi, proprio agli occhi di quegli studenti dai quali esige rispetto !

P.S.:
Dal momento che la mia carissima prof. Panariti si è tanto sprecata nell’elargire “insegnamenti” vorrei ricambiare dandole un buon consiglio: “se proprio ci tiene al rispetto dei suoi studenti, così come di chiunque altro, provi a sostituire le calze a rete indossate sotto la minigonna in jeans con un bel tailleur (certamente più consono all’età e al luogo), e a lezione parli un po’ di più di storia ed economia e meno degli acciacchi del suo gatto, delle cene con le amiche o con il suo amico psichiatra … anche perché eviterà di avere studenti che credono che l’economia di scala sia un’economia che sale a piccoli passi!!!
Forse allora avrà il RISPETTO giustamente MERITATO, come io personalmente porto, NONOSTANTE TUTTO, per alcuni grandi uomini e donne che proprio lì a Gorizia ho avuto l’onore ed il piacere di ascoltare!
[1] Un giorno Sara -II anno CdL specialistica- disse: «manco da un mese, ma a quanto pare non mi sono persa niente siamo ancora a Marx e alla rivoluzione russa come l’ultima volta!». Di solito le lezioni erano più attuali, se sentiva qualche buona notizia alla radio mentre faceva colazione con la famigliola poi ce lo riferiva prontamente, magari scusandosi per l’imprecisione: “Si sa quando uno è lì che prepara caffè e toast non è che afferra proprio tutto!”)
Temo per la mia vita e per quella dei miei figlioli. Sono convinta che la Prof. Panariti non si fermerà finché non avrà raggiunto il suo obiettivo. Ha tentato di tutto per farmi commettere qualcosa di illegale[1], il suo disegno era spedirmi in prigione, mi ha fatto perquisire prima la stanza (quando vivevo in casa dello studente, da dove ha fatto portare via tutto ciò che poteva essere incriminante: pasticche di vitamina C!!! integratori di ferro … ) e poi la casa, sia a Gorizia che a Castellaneta Marina! Tre anni di tentativi vani, per cui ha optato e DECISO di spedirmi in una “clinica psichiatrica”. Per lei non fa nessuna differenza, l’importante è sbarazzarsi della sottoscritta e, se PER CASO o involontariamente ci dovesse essere una ELIMINAZIONE FISICA ben venga: è il metodo PANARITI. Capisco che possa sembrare assurdo, io stessa ci ho impiegato almeno tre anni per convincermene!!! Ho chiesto scusa per qualcosa che non ho fatto, ho preteso di non vedere e non capire quando venivo boicottata[2], ho risposto porgendo non solo l’altra guancia ma offrendo la mia amicizia, tutto inutile! Per un comune mortale è difficile immaginare che possa esistere tanta perfidia e malvagità, ma soprattutto, che questa provenga da chi è stato prescelto a ricoprire un ruolo di primaria importanza in quanto DOVREBBE essere preposto alla EDUCAZIONE delle future classi dirigenti. Nessuno[3] mi crede, tranne ovviamente quelli che sanno in quanto suoi “collaboratori”. Sono sola a combattere contro un potere che non è solo universitario ma anche politico (la sig.(?) è dirigente dei DS di Gorizia). IO I NEMICI ME LI SCELGO CON CURA! Non ho nessuna possibilità di difesa se non diffondere questa mail sperando che giunga a qualcuno che non faccia parte dell’entourage della Prof. Panariti, o che non sia stato, ancora, coinvolto. La giustizia nell’ITALIA del 2007 è la stessa che veniva garantita in pieno Medio Evo; una povera frustrata[4] detiene potere di vita e di morte su chi ha la sventura di incontrarla, e l’unica difesa possibile è SCAPPARE! Mi sono rivolta dapprima ai carabinieri, ad un buon legale, e poi al miglior penalista, i primi erano ASSENTI, troppo occupati, … l’ultimo mi ha invitato a desistere.
Morale: le regole del gioco sono sempre le stesse, sotto il regime o in democrazia(?)!
Ho abbandonato la casa a Gorizia nonostante avessi appena ultimato un trasloco per me altamente “oneroso”, ho abbandonato i miei studi, mio figlio ha dovuto anche lui lasciare scuola e amici in pieno anno scolastico (eravamo a metà marzo); terrorizzati, ma soprattutto nella convinzione che lasciato il Friuli la Prof. ci avrebbe lasciati vivere in pace! ILLUSI!!!
Purtroppo ho capito che non si fermerà finché non mi avrà annientato del tutto.

Quando essere un gran professore significa far fare il lavoro sporco agli altri!

Devo riconoscerLe un grande merito: far passare una semplice vendetta personale per la spedizione punitiva di una intera città, doppiamente economico, tu non devi muovere un dito e la vittima oltre alle torture multidirezionali si becca pure la diagnosi di MANIA DI PERSECUZIONE!!!!!!.
Visto che nessuno vuole o PUO’ accogliere le mie denunce non mi resta che continuare a scrivere, è l’unico mezzo a mia disposizione per difendere me e la mia famiglia!
I fatti (II)
anno accademico “2003/04”
La Prof. ha deciso che deve sapere tutto di me (presente, passato, futuro) ha bisogno di alleati, niente di più facile userà alcuni ragazzi poco inclini allo studio, ma decisamente ambiziosi e privi di scrupoli così come di ogni moralità! Una è albanese, si fa chiamare Anila, non parla bene l’italiano dichiara apertamente di averlo imparato guardando le telenovelas, non compra neppure i libri di testo sono inutili, per gli esami … si copia e poi …, mi conoscono[5]
In casa dello studente –Palazzo de Bassa V. Mazzini, n.4 -soggiorna (il verbo è quanto mai opportuno visto che la signorina può permettersi ciò che ad altri è impedito: acquario in camera, cani, infanti, …), una povera esaltata dal tanga sempre in vista, Alessia Zanon, che ha affisso poster in tutta la stanza in cui inneggia alle sue GRANDI DOTI, al suo futuro da grande manager… Credo sia ormai al secondo anno fuori corso (ma non dovrebbe essere fuori dalla casa dello studente?!!! –anche lei ha le giuste conoscenze!). Poco studio, molta vita sociale tra disco-bar, bar …, la si trova spesso in cucina che prende il caffè con uno dei portieri di turno – altra stranezza diciannovenni che dovrebbero avere la custodia di 150 chiavi …, che si fidanzano con le studentesse e trascorrono la maggior parte del tempo in “camera”! ma queste denunce sono vecchie e mi son costate care!!! Ma io insisto e, soprattutto, non “imparo la lezione”! La Prof. mi ha, gentilmente, mandato qualcuno a dirmi “fatti i … tuoi”; in realtà l’ultimo che mi hanno, gentilmente, inviato mi ha, con ricercata volgarità, assimilato alle labbra della bocca che PARLANO, PARLANO …, mentre le mie avversarie che rappresentano le labbra delle regioni inferiori ZITTE, ZITTE si fanno i c… loro!!! Non c’è da scandalizzarsi, piuttosto istruttivo per chi decidesse di affrontare con candore e ingenuità il tempio della cultura in quel di Gorizia.
Poiché sono convinta che non poche irregolarità sono state commesse chiedo un riesame della carriera universitaria di codesti signori, che non disdegnano un aiutino in cambio di favori, uno per tutti il dott. Ubaldo Dragani, guarda caso l’unico in grado –già il 7 giugno 2007- di sostenere tutti gli esami del primo anno della Laurea specialistica! (E con che media!!!) CHE GENIO!!!! Guarda CASO (il preferito di Enrico Fasana, si sempre lui, quello delle minacce di morte, però simpatico, si è offerto di prendersi cura dei miei figlioli così belli e biondi, occhi cerulei –“ lasciameli a Milano…me ne prendo cura io” (si, fossi scema!!! Aveva ragione William …); e poi c’è GIUDA: Elia Cusimano il mio miglior amico visto che l’esame con Fasana è uno dei più difficili e un aiutino non si rifiuta mai!!!.
Per non parlare di chi invece ha bisogno solo di un buon posto di lavoro[6], a questo però provvede direttamente la prof. Panariti (con tutte le sue conoscenze…).
Le prove sono facilmente reperibili, basta chiedere agli stessi compagni di corso! Katia Zanin, laureata con lode già lo scorso anno, lamentava che la sig. Alessia Zanon pur non avendo mai frequentato alcuni esami particolarmente ostici, la prof. Le ha concesso di sostenere l’esame da frequentante (a Gorizia significa studiare alcune pagine di appunti delle amiche, anziché impazzire sui dei veri testi universitari –in realtà, la signorina segue il metodo Panariti[7]: Lezione di storia economica, prof. Panariti: “giorni fa leggevo un articolo, credo,” (credi?!!!?, mah!) c’è un ritorno alle teorie del… - Peccato avessi letto la stessa cosa sul sole 24 Ore all’incirca un anno prima!- c’è un nuovo libro a proposito, devo dire a Cepollaro di leggerlo così poi mi fa il riassunto!
LEZIONE: fai fare agli altri il lavoro e tu prenditi solo il merito, oltre lo stipendio, ovvio!!!
MORALE: Chi studia dai riassunti degli altri avrà sempre e solo una visione parziale e falsata del VERO CONTENUTO, come chi, per conoscere qualcuno lo fa pedinare, raccoglie NOTIZIE (?) sul suo passato e sulle sue velleità future (Ma dico si può essere più ingenui …)
Fatto sta che la mia professoressa preferita al fine di attuare il suo piano, ha creato un mercato delle informazioni sulla sottoscritta, chi portava notizie di qualsivoglia natura su Marilena Favale veniva poi premiato, il tutto è andato bene fin quando qualcuno in un impeto di generosità ha confidato all’amico in difficoltà con un esame come risolvere; io ho cominciato ad essere circondata da amici interessatissimi a qualsiasi cosa raccontassi e La prof. ha cominciato a preoccuparsi… ed ha pensato bene di rispedirmi a casa o comunque il più lontano possibile
Chiedete pure a Francesco Perrone, come mai all’improvviso ha iniziato a frequentare il Parco dove IO sono sempre andata a studiare negli ultimi quattro anni trascorsi a Gorizia. (Altra grande stranezza che ha messo nell’angoscia mia madre!)
Il consiglio del prof. Fasana: vai a Lecce conosco tanta gente posso darti una mano … “NO, GRAZIE”


La tecnica elementare ma efficiente era sempre la stessa, se erano in cerca di alleati cercavano di convincermi che il tal dei tali : in realtà un invito a parlar male di tal dei tali[8]; poi il giorno dopo si riferiva a tal dei tali e lui/lei (cretino o crumiro) diventava uno di loro convinto che MARILENA fosse una persona cattiva che parla male[9] di tutti e quindi da rispedire a casa.

RISPETTO: la prof. sa che soffro di asma dall’età di 6 anni, e che da alcuni anni si è aggiunta una sinusite ormai cronica, ma questo non le impedisce di inondarmi con il fumo della sua ennesima sigaretta!

[1] Stage per il corso di Laurea: Dopo un breve colloquio, la direttrice dell’immaginario scientifico di Trieste si complimenta e decide che posso iniziare a lavorare nel gruppo dei creativi del Museo. Chissà perché il primo giorno mi avvisano che “i piani sono cambiati”: lavorerò in cassa!!! LA CASSA ERA PIENA DI CONTANTI. Ci sono più soldi di quanti ne vedrò nei seguenti tre mesi di lavoro!! Dopo un po’ arriva Federico D. studente di fisica e planetarista del museo: “guarda come è facile se li prendiamo ora non se ne accorge nessuno!”
[2] Tutti i presenti ricordano ancora il mio esame di diritto privato era da lode, ma la prof. Ziviz tuona: “vuole il trenta? Le faccio una domanda cattiva! Oppure può tornare fra qualche mese!”
[3] I miei genitori sono persone molto semplici, facilmente manipolabili, credono che un professore universitario o un medico non potrebbero mai macchiarsi di un reato…, dichiarare il falso o NUOCERE VOLONTARIAMENTE… Al momento mia madre è convinta che se non prendo lo ziprexa o il cipralex morirò entro un anno!!! “LO HA DETTO IL DOTTORE”. Lei è convinta che io sia malata solo perché lo ha detto la prof. Panariti, che tra l’altro le ha consigliato di portarmi dal dottore.
[4] Ma, per mia sventura, anche dirigente di partito e coordinatrice di un corso di Laurea! Le sue frustrazioni sono: la gente superefficiente (vedi il Prof. Tracogna);
il suo mutuo stipulato al momento sbagliato; la madre che critica il suo modo di educare le proprie figlie …
[5] Non frequenta, anche se vi è obbligo di frequenza, mi confessa che non capisce, non è in grado, “non sono intelligente come te!”. Ma, come per magia, arrivato giugno riesce a sostenere ben sette esami in un solo mese … ovviamente con la media del 27 + ++!
[6] Un esempio per tutti: Federica Martinato iscritta al primo anno di Laurea specialistica con il solo scopo di perseguitarmi, sarà lei ( a soli tre giorni dall’esame di Laurea) ad accogliermi in sala informatica con la foto di una grossa rana sorridente per dirmi che la mia relatrice (che ancora non riesce a correggere una tesi in suo possesso da sei mesi!!!!) , con cui avevo appuntamento non verrà e non si può rintracciare!!! La stessa che manometterà il mio Ipod dopo essersi introdotta in casa, la stessa incaricata di fare scherno della sottoscritta in pubblico durante il viaggio alla BIT di Milano…
[7] La stessa che durante una interrogazione le rimproverava un linguaggio da mercante (eufemismo?) piuttosto che da discente universitaria!
[8] Es: un giorno Alberto Commisso entra in aula dicendo che il giorno prima aveva servito ai tavoli in un ristorante e il Prof. Passon era ubriaco fradicio. Sarà sempre lui a far scherno del Prof. Gallenti che guida un auto formato “gallenti”; lo stesso che dedicherà al Prof. Mauro una poesia intitolata “Mauro a Pois” dopo che avevano trascorso la serata assieme in un disco-pub di Berlino.
[9] Ovviamente la Prof. Può sparlare di tutti “la moglie di Hobsbawn: che miserabile antipatica,…”; “il Prof. Tracogna: che maleducato arrogante…”